2 Marzo - 24 Marzo 2024
incontro|Sulla differance
I Viali - Shopping park - Nichelino TO
Inaugurazione: 2 Marzo Ore: 17.00
Ingresso Libero
Mostra d'Arte di
Simona Ambrosini
Tiziana Ferro
Titti Garelli
Questo ‘incontro’ di arte al femminile è anche un confronto, un mettere a fronte, quindi un riscontro, di una persona con un’altra, di un pensiero con un altro, di un lavoro artistico con un altro. Per conoscere le somiglianze o le differenze. È la diversità che diventa uno spazio di discussione che non prende le pieghe del conflitto, ma che invece definisce le specifiche identità.
incontro|Sulla differance
Incontro. Un sostantivo maschile e un avverbio. Un incontro inaspettato è un sostantivo, andare incontro a qualcuno è un avverbio. Cambia solo l’uso grammaticale. L’incontro più semplice è il risultato dell'incontrare (o dell'incontrarsi), è un’azione consapevole o casuale, ma incontro può essere anche un luogo comune a due o più enti geometrici, un luogo fisico in cui due o più cose si incontrano, ancora, può voler significare anche punto d'incontro, il cercarlo, come ad esempio il voler raggiungere un accordo con la contro-parte. Come avverbio si può scriverlo staccato, ma non è necessario e venire in contro è una forma antica, certamente poco usata, forse anche un po’ demodé ma non è un errore.
Perché questa premessa? Perché questo reale ‘incontro’ (o incontro) di arte al femminile contiene sostanzialmente le due forme insieme. Un incontro è anche un confronto, un mettere a fronte, quindi un riscontro, di una persona con un’altra, di un pensiero con un altro, di un lavoro artistico con un altro. Per conoscere le somiglianze o le differenze. È la diversità che diventa uno spazio di discussione che non prende le pieghe del conflitto ma che invece definisce le specifiche identità.
La ‘differance’. Non appena apriamo bocca siamo differiti perché usiamo segni, e nel momento in cui usiamo i segni è in azione la différance. Come scrive Derrida sostituendo, in una epocale trasgressione dell’ortografia, la e con la a, la différance è ‘differenza’, ma è differenza e differimento insieme. È vero che con il filosofo francese siamo nel logos (parola) ma vale lo stesso per quel passare attraverso (‘lo specchio’) - preso atto dell’assenza dell’autore, qui delle autrici (delle opere) - per trovare la presenza dell’Altro costituito come presenza nell’ospitalità (dell’opera). Pur nell’illusione di due cose distinte.
Il segno è, quindi, presenza differita, ossia la 'presenza originale perduta’ (dimensione temporale della differance) dalla quale il segno ha origine.
Alex Donadio
Vai a > MAGICA TORINO
Sabato 2 marzo 2024 - ore 17 Magica Torino e I Viali shopping park hanno inaugurato in Galleria la mostra ‘incontro - Sulla differance’, esposizione di opere di Simona Ambrosini, Tiziana Ferro, Titti Garelli, tre artiste note nel mondo dell’arte nazionale ed internazionale, differenti per tecnica e stile, che durante il loro percorso artistico hanno raffigurato l’immagine femminile da punti di osservazione molto interessanti.
Scultrice con formazione in Scultura monumentale e specializzazione nei materiali metallici con il Maestro Scultore Yves Guerin dal quale ha imparato a dialogare con gli spazi nei quali interviene con le proprie installazioni rispettandone l’identità. Il suo vivere in Thailandia le ha permesso di accedere alla ricchezza del materiale di scarto industriale e nello stesso tempo alla bellezza incontaminata della natura stimolandola a lavorare sulla possibile interazione tra questi due mondi. Oggi Simona, tornata in Italia, ricerca luoghi ed oggetti che possano parlare di lei stessa in relazione con colui che osserva. Predilige sempre più la fotografia come testimone dell’emozione che le provoca la Vita tutt’intorno e come stimolo per ‘il viandante’ a ritrovare il proprio paesaggio sentimentale e la via per raggiungerlo.
Artista relazionale specializzata in Arteterapia Clinica, vive l’Arte in quanto mezzo per poter esprimere se stessi, avere Cura e ricercare il Ben-essere proprio e collettivo. Dalla fine degli anni novanta ha vissuto e lavorato tra Europa ed Asia. Da una decina di anni vive a Torino.
Art performer predilige installazioni e land art proponendo laboratori esperienziali in situazioni di disabilità e criticità sociale.
Ha realizzato mostre personali e collettive tra Francia, Thailandia ed Italia.
L’Associazione culturale Magica Torino per I Viali ha titolato incontro Sulla ‘differance’ questa mostra, la prima di un ciclo che avrà luogo nello spazio dedicato in Galleria. Si tratta della mostra di tre artiste conosciute e ri-conosciute nel mondo dell’arte nazionale ed internazionale, estremamente differenti per tecnica e stile, ma che durante il loro percorso artistico hanno raffigurato l’immagine femminile da punti di osservazione originali e molto interessanti.
Il titolo, ‘incontro’ sta ad indicare anche l’aver portato l’Arte in una sede insolita, all’interno di un centro commerciale, nella certezza che per il pubblico incontrare la bellezza e l’originalità delle opere d’arte esposte sarà di stimolo per ricercare ed apprezzare quel patrimonio culturale, spesso sconosciuto, che il nostro territorio possiede.
Allieva di Sergio Saroni all’Accademia delle Belle Arti di Torino, Titti Garelli per oltre vent’anni ha lavorato in ambito pubblicitario, divenendo una delle figure più richieste per campagne nazionali e internazionali. Parallelamente sviluppa la sua creatività con opere per lo più dedicate alla rappresentazione della figura femminile, dando vita a diversi cicli, tra i quali: "Le bambine cattive", "Il giro del mondo con ottanta bambine". L'ultimo è dedicato alle “Regine gotiche”, ispirate al gotico internazionale, alcune delle quali sono qui esposte. Le sue “Regine” sono elaborate costruzioni concettuali, ogni dettaglio, dall’abito, al gioiello, all’acconciatura, sono frutto di un’attenta ricerca, colta e raffinata, che spazia dal mondo dell’arte a quello della moda e del cinema. Rigore e austerità, scherzo e leggerezza, nelle opere ispirate alla ritrattistica medievale e rinascimentale, ma anche all’estetica attualissima del web. “Le bambine cattive”, che Titti nel 2000 ha portato a New York Williamsburg, traggono la loro origine dalle frequenti richieste di ritratti dei bambini da parte di importanti famiglie torinesi. Le ‘sue’ bambine sono creature inquiete, originali, spesso irriverenti e provocatorie, la rappresentazione ironica di un’infanzia che solo apparentemente ha caratteri fiabeschi.