Tiziana Ferro, pittrice

... Quando canterai finalmente, solo! Presto non sarà più possibile.





L'arte surreale, tipo surfanta... 

L'apertura al mondo fantastico





Il valoroso è quello che fa quel che deve fare. Una volta ero un abete, ora sono un quadro e come un albero, sono piantato e fissato, in un'immagine. 

Il codice a barre lo testimonia, la tavola d'abete è stata acquistata, già trasformata. Tuttora, nel suo fantastico anelito di trasformazione, ora che è quadro e non più albero, vuole farsi penetrare nel profondo, da chi guarda. Vuole svelare un intero mondo che svolgendosi appare in lei.

Il quadro venne presentato al B4, a Milano, nella collettiva L'Apparenza. 

Fa parte del periodo di ricerca surreale di immagini che scaturiscono dal supporto. Una ricerca di tipo Surfanta... apertura ad un mondo fantastico, che non c'è ed esiste perchè è immaginato. 

Non c'è un progetto, non c'è un disegno di segni che mostra le campiture da seguire e colorare, c'è solo la personale interpretazione di forme riconoscibili che il supporto stesso suggerisce.

Musica: @neffex 

L'APPARENTE CHE APPARE

acrilico su tavola di abete

39 x 88 cm

2007

Cercare di produrre immagini libere da un progetto già dato dal disegno. La compartecipazione con il caso, ha creato l'immagine.  Leggi di più su > PITTURA SURREALE TIPO SURFANTA (FATTA SOLO DI COLORE)

L'inizio

Sono nata a Torino il 18 aprile 1962. Mio padre era di origini veneziane, di Cavarzere, in provincia di Mestre. Mia madre è siciliana, di Modica. Ambedue cresciuti in una famiglia artigiana.

Inizio a dipingere per caso a 24 anni, 2 tele ad olio in un solo giorno, grazie a Sergio Weller, amico pittore, nel suo atelier di Onelia, Imperia. I miei primi 2 quadri, L'Attesa e La Damina dalla Chioma Corvina, sono stati l'archetipo simbolico di tutta la mia ricerca, nello stile e nei contenuti.

Caratterizzati da un'intensa produzione artistica, gli anni seguenti, furono dedicati allo studio.

Il viaggio in Polinesia Francese, nel 1986 e la visita al museo Paul Gauguin ispirano i miei primi lavori.

La figura umana, la forma dell'essere e della luce, attraverso la tecnica della pittura ad olio su tela, all'inizio si mescolavano dando vita ad un magma primordiale, eccitante e affascinante che sfuggente però volli suddividere in insiemi più congrui.

Nascita, inverno, 1986

Nascita, inverno, 1986




Determinante assoluto, conoscere Mario Molinari

YOU KNOW WHAT YOU ARE, acrilico su tela, 2007

YOU KNOW WHAT YOU ARE, acrilico su tela, 2007

Mancanza, decostruzione, storia e denaro da sempre ci ripropongono situazioni di diniego a quanto ci spetta. 

E quanto è negato, irrimediabilmente diventa distacco che celebra l'emozione, trasformandola in mito, che allude alla profezia.

Mario Molinari, "Andante con architettura" Galleria Subalpina Torino, 1986

Mario Molinari, "Andante con architettura" Galleria Subalpina Torino, 1986

Mario Molinari. Amico, esempio di vita, maestro d'arte                                    

Guarda tutto. Vai a > MARIO MOLINARI

Come fui felice di poterti conoscere Mario; Quante volte avevo guardato le tue cose e mi ero ispirata ai tuoi colori.

Mi chiedesti tu di vedere i miei lavori. 

La tua critica e i tuoi insegnamenti, mi obbligarono a ricercare il significante di ciò che facevo: un messaggio per me. 

Mario, mi condusse nel mondo del Surrealismo, ( o del surreale...) con particolare attenzione all'elemento fantastico: 

Surfanta, gruppo storico dell'arte torinese degli anni '60, artisti che vivevano esperienze esoteriche e di ricerca dello spirito e che collaborarono alla redazione della rivista "Surfanta 1" (da: SURrealismo e FANTAsia), che oltre alle riproduzioni di Abacuc, Camerini e Alessandri, presentava anche quelle di Colombotto Rosso, Macciotta, Molinari e Ponte Corvo.

Disegno e passaggio al colore acrilico bidimensionale, osservazione, pratica, discussione e ricerca di che cosa il prodotto volesse dire a me in primis. A me che ho prodotto.



Ricercare il messaggio per me

Con capo e coda. 11 giugno 1986

Con capo e coda. 11 giugno 1986

Piccolo Bar Femmina

Mario Molinari 

1974

legno acciao inox laminato plastico

Servitore

Mario Molinari 

1974

mobile scultuta in legno laminato plastico acciaio inox

I servitori, Tiziana Ferro 1986

I Servitori

1986

acrilico su tela

"I servitori! Mi sgridasti molto per questa tela. Perchè era una tela e non un disegno, perchè era palesemente inspirata alle tue opere. E io non capii. 

La relazione con Mario Molinari s'interruppe bruscamente. Per tuo volere. Dicevi: 'deve essere così.' Dovevo fare la mia esperienza da sola. 

Chi sono veramente.

Solo ora inizio a cedere.

Pensieri scorrono veloci, fino a quando diva tu mi canterai?

Fino a quando parole appena sommesse, emesse, saranno fragili realtà.






Dopo Mario, la mia ricerca segue il passaggio dal segno al colore e dal colore senza il segno e dal colore, alla materia, per ritornare alla ricerca del segno fantastico dettato dalla materia sulla materia. 

Il mio surrealismo, una serie di messaggi autobiografici e profetici, che manifestano qualcosa che voglio  dire a me stessa, ma anche qualcosa che si vuole fare dire ad altri attraverso me stessa. Un ascoltare e ripetere cosa viene detto dall’etere, dallo spirito.